(English version below) Sembrerebbe una mattina qualunque: mi sono svegliata presto, travolta dalle feste del mio cane, ho preparato il caffè, ho fatto colazione ascoltando musica e mi sono subito seduta al pc. Eppure questo è il primo giorno libero dopo tanti giorni impegnativi, pieni zeppi di scadenze lavorative. Ma niente lavoro oggi, si stilano liste. Liste di libri che vorrei leggere, liste di cose che vorrei fare: dipingere tavole e nuovi sfondi per le mie foto, andare in giro a cercare mercatini d’ antiquariato, preparare confetture di frutta per portare un po’ d’estate nelle fredde colazioni invernali. Fichi e mandorle, sicuramente pesche. Mettere a punto qualche ricetta originale per il blog, scattare tante foto. Provare a preparare il pane, dedicando agli impasti impegno e dedizione. Quando sei un libero professionista e lavori in proprio, da casa, si fa sempre difficoltà a tracciare una linea di separazione tra giorni di lavoro e giorni di ferie, soprattutto se non si hanno in programma viaggi (per il prossimo viaggio dovrò aspettare settembre, che sembra lontanissimo). Occorre sempre scansare il senso di colpa che ti dice che potresti lavorare, anticiparti il lavoro che dovrai consegnare tra due settimane, per esempio. Il riposo, ogni tanto, va decisamente auto imposto.
L’estate, per me, è la stagione delle cose semplici: trascorrere qualche ora sotto il fresco di un albero, con il canto delle cicale, a leggere un libro, senza preoccuparsi delle ore che passano. Estate è non guardare l’orologio, dimenticarsi le scadenze e sentire solo quello che vuole il corpo: un gelato, un bagno nel lago. Estate è caffè freddo, cubetti di ghiaccio e latte di mandorle, allungare le braccia tra i rami dell’albero e cercare, tastando tra le foglie, il fico maturo. Estate è fare scorpacciate di pomodori, costoluti, ramati, ciliegini, datterini, San Marzano, metterli sulle bruschette, nella panzanella, sulle friselle, preparare il sugo e renderlo perfetto con le foglie di basilico. Estate è approfittare delle mattinate di pioggia e di un pomeriggio più fresco per accendere di nuovo il forno e preparare qualcosa di buono, che sia però semplice. Come questa torta salata di pomodori e stracchino, preparata con la tradizionale, poverissima pasta matta: acqua frizzante, farina, lievito, qualche cucchiaio di olio e niente più. Il segreto della bontà di questa torta è proprio nella sua base croccante e friabile, priva di burro, che ormai non smetto di preparare e che ultimamente sostituisce la pasta sfoglia e la brisé in tutte le mie torte salate.
Provatela così, con stracchino e pomodori conditi da olio extra vergine d’oliva e tante erbe aromatiche, ma assaggiatela anche con altre verdure estive. Qualche idea? Melanzane grigliate olive nere e provola, peperoni arrosto basilico e ricotta, zucchine caprino e menta.
Torta salata di pomodori e stracchino
Ingredienti per uno stampo da 22 cm
Per la pasta matta
250 g di farina 00
100 g di acqua frizzante a temperatura ambiente
3 cucchiai d’olio extravergine
1 cucchiaio di vino bianco (opzionale, io non l’ho usato)
5 g di sale
Per farcire
350 g di stracchino
350 g di pomodori misti (ciliegini, datterini, costoluti ecc)
1 cucchiaino di zucchero di canna
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
timo
basilico
origano
sale
pepe
Ponete la farina in una ciotola, versate nel centro l’acqua, l’olio, aggiungete il sale e impastate tutto velocemente fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Avvolgetelo con pellicola per alimenti e lasciatelo riposare per circa 30 minuti a temperatura ambiente.
Preriscaldate il forno a 190°. Stendete la pasta matta e formate un disco, spesso circa 6 mm. Adagiatela in uno stampo leggermente oliato o imburrato. Distribuite lo stracchino sul fondo della torta. Tagliate i pomodori a fette e adagiateli sullo strato di stracchino, conditeli con erbe aromatiche tritate, il cucchiaino di zucchero di canna, olio, sale, pepe.
Infornate per circa 35 minuti o fino a quando la base della torta sarà ben dorata.
Lasciate intiepidire prima di servire.
This tart is made with the traditional italian “pasta matta” (litteraly crazy dough), a crisp, lean pastry, without butter, made with flour, water, only 3 tablespoon of extra virgin oil and a pinch of salt, usually used to make strudels and torte salate (savory pies/tarts).
Tomato tart with stracchino
For the “pasta matta”(crazy dough)*
250 g all purpose flour
100 g sparkling water at room temperature
3 tablespoons of extra virgin olive oil
1 tablespoon of white wine (optional)
5 g of sale
To stuff
350 g of stracchino cheese
350 g of mixed tomatoes
1 teaspoon of brown sugar
2 tablespoons of extra virgin olive oil
thyme
basil
origan
salt
pepper
Mix flour, water, extra virgin olive oil, white whine (optional, I didn’t used it) and salt, until you have a smooth and non sticky dough.
Let it rest at room temperature, wrapped in clingfilm, for 30 minutes. Roll out the dough and transfer it to 22cm/ 9 inch tart pan, pressing it into the bottom and sides of the pan.
Spread the stracchino over the bottom of the cake. Cut the tomatoes into slices and place them on the stracchino cheese layer, season with chopped aromatic herbs, a teaspoon of brown sugar, oil, salt and pepper.
Bake for about 35 minutes or until the crust of the cake is golden brown.
Allow to cool before serving.
giusi dice
Nella ricetta non trovo le dosi del lievito… per torte salate, immagino…
fotogrammidizucchero dice
Ciao Giusy, il lievito non ci va 🙂 Solo farina, acqua frizzante, olio, sale e il cucchiaio di vino è facoltativo 😉
Francesco dice
Aspetto sempre con tali emozioni il tuo post, ma, ogni volta che leggo e rileggo, riesci ad accompagnarmi in quel fantastico mondo di narrazioni da favola, in quel nascosto mondo di segreti, riposti nel cuore e riportati alla luce, in quel mondo di coreografiche apparizioni che hanno il sapore della natura in tutta la sua bellezza e dell’Estate in tutta la sua poesia.
A presto, carissima Antonella, non farci aspettare molto!!
fotogrammidizucchero dice
Ciao Francesco, ti ringrazio per questo commento così caloroso 🙂 Un abbraccio