Sono trascorse solo due ore e la situazione sta velocemente degenerando. Ho paura. Ognuno cerca di farcela come può, ognuno difende la
propria famiglia, cerca di ricavarsi uno spazio vitale e di proteggerlo, cerca di difendersi dagli altri. Siamo soli contro tutti. Tengo stretta la mano del mio fidanzato, so che se dovessi lasciarla, potrei perderlo in un attimo, sarei travolta dalla folla incattivita che spinge per arrivare all’uscita. Molti rinunciano, spinti dalla disperazione, hanno occupato divani, poltrone e alcuni non vogliono più uscire dalla cucina “Andremo via quando sarà tutto finito”, dice un padre al suo bambino spaurito carezzandogli la nuca. Altri cercano di scavalcare glialtri, tagliano il percorso sollevando voci di malcontento“I soliti furbi, no? Ma chi pensate di essere?”Iniziano a spingere, adinsultarsi, gli addetti fanno sempre più finta di non vedere, tanti bambini piangono, gridano alle loro mamme di voler tornare a casa. C’è anche chi fa finta di nulla, continua a camminare come può e a guardarsi intorno, fischiettando e parlando del più e del meno, niente di spiacevole sembra accadergli, nessuna apocalisse in corso. E’ solo un sabato come un altro. Io non so più se la loro sia pazzia, incoscienza o finzione. La tensione nervosa sale, molti iniziano a perdere lucidità. Se primal’unione e la solidarietà che teneva strette le famiglie e le coppie era l’unica certezza e sembrava essere l’unico segno che qualcosa di positivo c’era ancora in quella situazione critica, ora iniziano ad insinuarsi incomprensioni e ribellioni, i legami prima solidi iniziano a sgretolarsi.
propria famiglia, cerca di ricavarsi uno spazio vitale e di proteggerlo, cerca di difendersi dagli altri. Siamo soli contro tutti. Tengo stretta la mano del mio fidanzato, so che se dovessi lasciarla, potrei perderlo in un attimo, sarei travolta dalla folla incattivita che spinge per arrivare all’uscita. Molti rinunciano, spinti dalla disperazione, hanno occupato divani, poltrone e alcuni non vogliono più uscire dalla cucina “Andremo via quando sarà tutto finito”, dice un padre al suo bambino spaurito carezzandogli la nuca. Altri cercano di scavalcare glialtri, tagliano il percorso sollevando voci di malcontento“I soliti furbi, no? Ma chi pensate di essere?”Iniziano a spingere, adinsultarsi, gli addetti fanno sempre più finta di non vedere, tanti bambini piangono, gridano alle loro mamme di voler tornare a casa. C’è anche chi fa finta di nulla, continua a camminare come può e a guardarsi intorno, fischiettando e parlando del più e del meno, niente di spiacevole sembra accadergli, nessuna apocalisse in corso. E’ solo un sabato come un altro. Io non so più se la loro sia pazzia, incoscienza o finzione. La tensione nervosa sale, molti iniziano a perdere lucidità. Se primal’unione e la solidarietà che teneva strette le famiglie e le coppie era l’unica certezza e sembrava essere l’unico segno che qualcosa di positivo c’era ancora in quella situazione critica, ora iniziano ad insinuarsi incomprensioni e ribellioni, i legami prima solidi iniziano a sgretolarsi.
“E stata un’idea tua, maledizione! Non dovevo darti retta, non dovevo”
grida un uomo ad una donna. Poco vicino una biondina di 15 anni con lo smartphone in mano, visibilmente nel panico, non fa che ripetere
“Non c’è campo, non c’è più campo, siamo isolati, siamo isolati,volevo restare a casa, mi avete costretto voi!”
grida un uomo ad una donna. Poco vicino una biondina di 15 anni con lo smartphone in mano, visibilmente nel panico, non fa che ripetere
“Non c’è campo, non c’è più campo, siamo isolati, siamo isolati,volevo restare a casa, mi avete costretto voi!”
Una donna ha già chiesto il divorzio dal marito e una coppia di ragazzisembra in procinto di lasciarsi.
“Io te lo avevo detto che non era una buona idea, tu vuoi fare sempre tutto di testa tua” anche il mio fidanzato comincia ad attaccarmi.
“Dobbiamo restare calmi, non vedi? Sta succedendo, sta succedendo anche a noi!”
Ma ecco che un violento tonfo ci interrompe. “E’ caduto qualcosa” grida qualcuno. La folla mi impedisce di vederebene, ma sembra proprio che due uomini si stiano litigando l’ultimo malm, che pare che nella colluttazione sia caduto per terra.
Un vecchio uomo, preoccupato che la stessa cosa possa accadere ancora, prende uno degli ultimi due hemnes e ricomincia a camminare, simulando tranquillità. Intanto inizia a spargersi la voce che il cibo è finito. Sale il panico. Resta solo purè di patate, una manciata di kottbullar e la salsa ai mirtilli. Anche sugli scaffali resta poco. Una donna con ancora mezzo kanelbullar in mano, decide di infilarselo tutto in bocca e di inghiottirlo così.
Un vecchio uomo, preoccupato che la stessa cosa possa accadere ancora, prende uno degli ultimi due hemnes e ricomincia a camminare, simulando tranquillità. Intanto inizia a spargersi la voce che il cibo è finito. Sale il panico. Resta solo purè di patate, una manciata di kottbullar e la salsa ai mirtilli. Anche sugli scaffali resta poco. Una donna con ancora mezzo kanelbullar in mano, decide di infilarselo tutto in bocca e di inghiottirlo così.
Io ho sempre più paura. “Lasciali andare!”mi dice lui, che nel frattempo è tornato a stringermi la mano, “E’ la cosa giusta”.Appoggio il mio pacchetto di pepparkakor, l’ultimo rimasto. Una folla inferocita si lancia per afferrarlo. Ma noi siamo ancora uniti e cela faremo. Due ore dopo siamo arrivati alle casse. Ora guardo quella renna natalizia e non so più nemmeno se ne sia valsa la pena, non so perché ho deciso di andare a comprarla ad Ikea proprio in un apocalittico sabato pre-natalizio. Non ha più importanza, siamo fuori, siamo vivi.
I biscotti pepparkakor, i biscotti speziati svedesi natalizi, alla fine me li sono fatta da sola.
Pepparkakor, biscotti svedesi speziati
(ricetta tratta e modificata da “Il cavoletto bi Bruxelles”)
Ingredienti:
270 g di farina 00
90 g di burro
90 g di acqua
70 g di miele
60 g di zucchero di canna
60 g di zucchero semolato
1 cucchiaino colmo di cannella
1 cucchiaino colmo di zenzero
la punta di 1 cucchiaino di chiodi di garofano
1 cucchiaino di lievito per dolci
Mettete in una pentola l’acqua, il miele, gli zuccheri e le spezie. Scaldate a fuoco basso, mescolando continuamente, per far sciogliere e amalgamare il tutto. Togliete dal fuoco, aggiungete il burro tagliato a tocchetti e mescolate. In una ciotola mescolate la farina con il lievito, versate quindi a filo sulla farina, mescolando con un cucchiaio, l’acqua con gli zuccheri e le spezie. Amalgamate tutti gli ingredienti e ponete l’impasto in frigo, coperto con pellicola per alimenti, per una nottata o almeno 10 ore.
Trascorso questo tempo, accendete il forno a 170°, prendete una piccola porzione di impasto per volta e stendetela con un matterello allo spessore di circa 2 mm (più li stenderete sottili e più saranno croccanti). Con degli stampini formate i biscotti. Disponeteli quindi su una teglia rivestita di carta forno e cuocete per circa 10 minuti.
Conservateli in una scatola di latta o meglio ancora in buste per alimenti di cellophane (si conservano anche per un mese o più!)
Sara e Laura-PancettaBistrot dice
Ahahahahaah, ci fai morire An! Anche noi abbiamo scelto un sabato per andare all'Ikea, ma abbiamo anticipato a fine novembre….l'assalto c'era comunque, ma ce l'abbiamo fatta a non mollare le patatine svedesi, il vino speziato e gli smoothies:) Ora, i biscotti sono strepitosi, ma a questo punto avremmo voluto vedere anche la renna per vedere se ne fosse valsa la pena!! Sicuramente sììì!!
Stupenda idea regalo, e magica quest'atmosfera da aiutante di Babbo Natale all'opera:)
Un abbraccio!
fotogrammidizucchero dice
Nuohhhhhhhhhhh le patatine svedesi alla panna acidaaaaaa, buonissime e ora come si fa??
Grazie tantissimo da me e da tutti gli elfi impacchetta biscotto di Babbo Natale ;D
Emanuela Martinelli dice
Ogni volta che vedo un post così, mi brillano gli occhi!! Evviva il Natale <3
fotogrammidizucchero dice
^_^
Valentina Profumo di cannella e cioccolato dice
Ahahah.. Hai reso perfettamente l'idea dei negozi (un pò tutti..non solo ikea..;)) in questo periodo! La gente sembra assatanata!! Ahah hai fatto bene a preparare i biscottini a casa! Li ho fatti anch'io l'anno passato esono ottimi!! 😉
fotogrammidizucchero dice
Magari fosse solo l'Ikea 😀
🙂
Ileana Pavone dice
Tu sei unica 😀 anche se confesso.. avevo intuito fin dall'inizio di cosa parlavi 😛
Per il resto non mi ripeto, sai che adoro tutto! <3
fotogrammidizucchero dice
Aahha Ileana tu capisci sempre tutto fin dall'inizio! Anche la tavola bionda avevi azzeccato , ricordi? :O Grazie davvero e tu sai che l'adorazione è assolutamente reciproca 🙂
consuelo tognetti dice
Saggia scelta quella di farteli da te 🙂 Sono ancora + carini e la renna??? Speravo almeno di vederla in pole position nelle foto U.U
monica dice
Appena ho iniziato a leggere mi sono spaventata! "Che mai sarà successo?" ho pensato. Man mano che procedevo nella lettura ho capito però che la cosa prendeva una piega sarcastica e mi sono rasserenata. Che bella scena ci hai rappresentato, quasi verosimile ci scommetto!
Pensa che oggi pomeriggio ho preparato pure io l'impasto per questi biscotti e domani li farò…..spero saranno belli e buoni come i tuoi!
SABRINA RABBIA dice
MA DAI VERAMENTE E' SUCCESSO, SEMBRAVA LA SCENA DI UN FILM APOCALITTICO!!!!!IO NON AMO ANDARE A IKEA CON LA CONFUSIONE, HAI FATTO BENE A FARLI TU IO BISCOTTI, SONO UN SUCCESSONE E MOLTO MEGLIO DI QUELLI COMPRATI!!!!!BACI SABRY
Francesca P. dice
Io sono una fan di Ikea… eh sì, è un mio punto debole! Però scelgo e riscelgo mille volte i tuoi biscotti, se li porti in borsa andiamo a mangiarli seduti nel salotto Liartrop con la libreria Billy e la credenza Hemnes… 😀 So tutto, ahaha!
Mi fai ridere, Anto… metti sempre un tocco narrativo un po' da cinema nelle tue storie ironiche e questo ovviamente mi piace molto!
Sonia Moi dice
Io non so cosa vuol dire essere spettatrice, e anche partecipante, di una folla inferocita all'ikea, perché da me non esiste, ma ammetto che mi ha fatto ridere questa scena e me la sono anche immaginata! 🙂 bellissimi i biscotti Anto e come sempre composizione deliziosa!
maia @ sac à poche dice
bellissimo post… come sempre!!
ciao
Michela Sassi dice
Mi fai morire… che ridere… tutto favoloso da te, allegria e dolcezza sempre, sei splendida!
Un abbraccio
cincia del bosco dice
Buoni i Pepperkakor, devo provare a farli con la tua ricetta e metterli nella scatola originale che è nelle mie mani… (e tu non ce l'hai gnégnégné)
a parte le provocazioni, sicuramente i tuoi biscotti sono più buoni, molto più buoni dato che gli originali hanno l'olio di palma, pensa per cosa stavi rischiando il linciaggio!!!
Chiarapassion dice
Quanto è vero io però quest'anno sono stata furba 😀 e ad Idea ci sono andata molto prima di Natale e durante la settimana così ho potuto scegliere con calma la mia orchidea bianca (ormai a casa ho una serra) e comprare le solite cavolate.
Ma che bellezza sono i tuoi biscotti? Amo lo stile An…ti abbraccio mia consigliera.
Ilaria Guidi dice
hahaha 🙂 hihihihi 🙂 sei unica!!! Huuuu non puoi capire quanto mi sono rispecchiata in questo tuo racconto…hahaha :D…Sei come al solito adorabile!!! E senti poi meglio così che non hai preso più la scatola con i biscotti e le hai fatti tu homemade! Chissà che buoni…hanno un aspetto meraviglioso…come le tue foto che sono sempre bellissime…ormai hai un tuo stile così bello e definito…potresti non firmare le foto che li riconoscerei subito…grande! ♥