(English version below) Sprecare il cibo è qualcosa che mi fa sentire terribilmente in colpa, da sempre. Se da piccola mia madre attuava piani subdoli per somministrarmi il cibo che non mi piaceva, presentandomelo in modi in cui non sapevo riconoscerlo, crescendo e diventando io più furba, i suoi modi sono drasticamente cambiati, i capricci categoricamente vietati: se non volevo mangiare la mia porzione di bietole, non c’era un piano B, tipo sostituirle con un’altra porzione di purè di patate che tanto mi piaceva o, ancora meglio, passare direttamente al dolce. Nulla andava mai gettato via. Era sempre un “Mangia le bietole direttamente e senza passare dal via” a cui ben presto ho iniziato ad abituarmi, senza proteste.
Non so se grazie o nonostante questo, oggi godo di un buon appetito, mi piace praticamente tutto, ma ovviamente cerco di non eccedere e di mantenere una dieta più o meno equilibrata. Il mio metabolismo, nonostante le previsioni infauste che preconizzano sempre un suo rallentamento dopo i 30 anni spaccati, continua ad essere abbastanza veloce e fortunatamente mi basta saltare un paio di colazioni e qualche giornata di stress per perdere 1 kg senza neppure accorgermene. Non sono il tipo di ragazza che fa avanzare la pizza nel piatto, cedendola al fidanzato. Anche ai primi appuntamenti non ho mai simulato la parte di quella che va in bagno ad incipriarsi il naso ed è sazia dopo 4 Uramaki (ma siete serie?) Ammetto poi di guardare con un po’ di diffidenza le persone che hanno una lista troppo lunga di cose che non mangiano. Quelli che non mangiano i funghi perché sono “viscidi”, non amano il formaggio perché puzza, i carciofi perché sono amari. Lo spirito dittatoriale di mia madre, in qualche modo, deve essere diventato involontariamente parte del mio modo di essere e a frasi come “non l’ho mai assaggiato, non mi piace”, devo sempre reprimere la voglia di gridare “No, adesso tu questo non solo lo assaggi, ma lo finisci tutto”.
Attratta dalla bellissima crostata al farro di Giulia su Instagram, finisco sul suo blog, Jul’s Kitchen, mi fermo a leggere e capisco di essere molto meno brava di lei a non sprecare il cibo. A casa si mangia tutto quello che fotografo e spesso le nostre cene sono a base di quello che ho cucinato la mattina, regalo praticamente tutti i dolci ad amici e familiari, il vero problema è il caos che imperversa nella mia dispensa. Capita di aprire un pacco di cous cous e nello stesso giorno di aprirne uno di spaghetti per fare due foto. Il giorno dopo mi ritrovo ad aprire il farro, 2 pacchi di farina , lo zucchero di canna e quello bianco, arrivo al venerdì piena di pacchi aperti, quasi pieni, che finiranno malauguratamente nascosti dai pacchi più giovani. La sera, al supermercato, invogliata da quello che vedo, lascerò che qualcosa mi seduca e non penserò al cimitero di resti della mia dispensa. Da qualche settimana, stimolata dalle parole di Giulia, ho iniziato a forzarmi e a mettere ordine in dispensa, cercando di utilizzare tutto quello che ho aperto.
Il disordine è parte del mio modo di essere sin da quando ero bambina e mantenere una certa costanza, nel mettere ordine, non sarò facilissimo, dovrò metterci perseveranza e impegno, finora è andata bene e la soddisfazione che regala il non buttare via le cose non ha eguali. Ultimamente anche due foglie di spinaci avanzate trovano i loro utilizzo e finiscono mescolate ad altri ingredienti in una zuppa, o in una torta salata.
Questa crostata celebra proprio l’inizio di un periodo all’insegna dell’antispreco, è preparata con ricotta, latte, cioccolato e farro ( quello che avanza e che sei stanco di mangiare nelle zuppe). Ho aggiunto una manciata di canditi, proprio come consigliava Giulia, ho scelto di sostituire la panna con altro latte e aggiunto un po’ di zucchero nel ripieno. Non lasciatevi ingannare dalla definizione di “antispreco”, è una sorta di deliziosa torta di riso che ricorda anche un po’ la pastiera (prossimamente vorrei riprovarla con un po’ di acqua fiori d’arancio nel ripieno!) e finirà in men che non si dica, alla faccia dello spreco.
Ricetta tratta da Jul’s Kitchen
Crostata di farro, ricotta e cioccolato
Ingredienti per uno stampo da circa 23-24 cm di diametro
Per la pasta frolla
300 g di farina di farro
150 g di burro a temperatura ambiente
120 g di zucchero di canna
1 uovo medio
1 arancia non trattata, la scorza grattugiata
1 pizzico di sale
Per il ripieno
250 g di ricotta fresca
150 g di farro decorticato
500 ml di latte intero
50 g di zucchero semolato
40 g di zucchero a velo
60 g di cioccolato tagliato a pezzetti (o gocce di cioccolato)
40 g di arance candite a pezzetti
semi di 1/2 bacca di vaniglia
1 arancia non trattata, la scorza grattugiata
1 pizzico di sale
Impasta velocemente il burro con lo zucchero fino ad amalgamarli. Unisci l’uovo, la scorza d’arancia grattugiata, la farina setacciata e il pizzico di sale.
Impasta velocemente fino a ottenere un composto omogeneo, forma una palla, schiacciala leggermente, avvolgila nella pellicola e lasciala riposare in frigo per qualche ora. Nel frattempo prepara il ripieno della crostata: lessa il farro seguendo le istruzioni riportate sulla confezione, poi scolalo. Poni il farro cotto in una pentola assieme allo zucchero semolato, il latte, un pizzico di sale e i semi della vaniglia, lascialo cuocere a fuoco medio- basso per circa 25 minuti, o finché il farro non ha assorbito tutto il latte. Lascialo raffreddare.
Mescola il farro con la ricotta, la scorza d’arancia, lo zucchero a velo, le scaglie di cioccolato, i canditi.
Preriscalda il forno a 180°C.
Togli la frolla dal frigo, dividila a metà, stendi la prima parte su un piano di lavoro infarinato con un matterello fino a raggiungere uno spessore di circa 5 mm. Conserva il resto in frigo fino al momento dell’utilizzo.
Fodera con il disco di frolla al farro uno stampo da 23-24 cm di diametro, precedentemente imburrato.
Riempi la crostata con il farro e la ricotta, poi usa la frolla rimasta per decorare la superficie con delle striscie.
Inforna la crostata e lasciala cuocere per circa 45 minuti, o fino a quando sarà uniformemente dorata.
Farro, ricotta and chocolate tart
For the crust:
300 g farro flour
150 butter, at room temperature
120 g brown sugar
1 egg
zest of 1 organic orange
a pinch of salt
For the filling
250 g ricotta
150 g di hulled farro
500 milk
50 g di sugar
40 g icing sugar
60 g dark chocolate, chopped (or chocolate chip)
40 g candied orange peel, chopped
zest from 1 organic orange
a pinch of salt
Mix the butter with the sugar until they are mixed. Combine the egg, the grated orange peel, the sifted flour and the pinch of salt until just combined , form a ball, wrap it in the clingfilm and let it rest in the fridge for a few hours. Meanwhile prepare the filling of the tart: cook the farro in hot boiling water according to the package instructions.When it is cooked al dente, drain it and transfer it into a saucepan with milk, 50 g of sugar, a pinch of salt and vanilla seeds, cook over medium-low heat for about 25 minutes, or until the farro has absorbed all the milk. Let it cool.
Mix the farro with ricotta cheese, a pinch of salt, orange zest, 40 g of icing sugar, chopped chocolate and candied fruit.
Preheat the oven to 180 ° C.
Remove the pastry from the fridge, divide it in a half, then roll it out on a floured surface with a rolling pin in a 5 mm thick sheet. Keep the second half in the fridge until needed. Line a 24 cm round loose bottom baking pan with the short pastry. Spoon the farro and ricotta filling into the short crust shell. Use the other half of the dough to decorate the top of the tart.
Bake the farro and ricotta tart for about 45 minutes, until set and golden.
Ilaria dice
Questa crostata deve essere così deliziosa…dal sapore rustico e dalla consistenza cremosa come piace a me 🙂 Bello sempre leggerti…sei tu ed io ho la fortuna di saperlo bene…queste foto, come sempre, sono di una bellezza disarmante…
Un abbraccio
Ila
fotogrammidizucchero dice
Tesorina mia 🙂
Franca Savà dice
Le tue foto raccontano della bontà, più che l’assaggio!
fotogrammidizucchero dice
Ciao Franca, sempre carinissima, grazie di cuore 🙂