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Ispirato all’omonimo romanzo di John Birmingham, “E morì con un felafel in mano” narra le vicende tragicomiche di Danny (interpretato magnificamente da Noah Taylor), aspirante scrittore che scrive i suoi racconti in una stanza con mura tappezzate di foto di Antonin Artaud e attori francesi del cinema della Nouvelle Vague, utilizzando carta igienica nella macchina da scrivere ‘Underwood’, in quanto il normale foglio interromperebbe ‘il flusso di coscienza’ come diceva il suo mito Kerouac. Depresso e alla ricerca perenne di un senso, afflitto da problemi esistenziali ma anche economici, passa da un’esperienza abitativa all’altra, costretto alla fuga dalle minacce dei surreali e violenti scagnozzi dei padroni di casa che chiedono gli arretrati, brutali poliziotti e impiegati pubblici . Il film infatti, che ha una struttura ciclica e si apre con la morte del coinquilino Flip, è un lungo flash back in cui Noah ripercorre le esperienze abitative n. 47, 48 e 49 in città della costa orientale australiana, per poi ritornare al triste presente della morte di Flip. Si passa quindi da Brisbane, a Melbourne, a Sidney, e di volta in volta Danny vive l’esperienza di convivenza con coinquilini quasi sempre più squilibrati di lui: si va dal quarantenne in tenuta militare, al ciccione incollato sul divano davanti alla tv che non molla mai il telecomando, dal bancario che vive in una tenda canadese nel salone per pagare metà quota, allo sballato che prende la tintarella lunare, dalla fascinosa ragazza dark che pratica riti pagani, fino all’attricetta bulimica isterica.
“E morì con un felafel in mano” del regista australiano Richard Lowenstein, è una divertente , anticonformista e stravagante commedia del 2001, che riesce a parlare di vita, droga, sesso (con tanto di triangolo amoroso) e persino di morte, con umorismo e leggerezza, è un inno al caos e all’inquietudine giovanile costruito con ironia, senso del grottesco, dialoghi strampalati , farneticazioni filosofeggianti, personaggi interessanti e assurdamente credibili e un accattivante colonna sonora che spazia dagli Stranglers di “Golden Brown”, a Nick Cave and the Bad Seeds, Moby, gli U2 e Brian Eno, Goran Brecovic, azzardando persino “La Dolce Vita” di Nino Rota.
Augurandoci di non fare la stessa triste sorte del povero Flip, che Danny nella prima scena ritrova morto davanti alla tv proprio con un felafel in mano, ecco la mia ricetta delle famose polpette di ceci della tradizione araba.
Mettete in ammollo i ceci per almeno 12 ore, quando si saranno ammorbiditi toglieteli dall’acqua e asciugateli per bene. Poneteli in un mixer con l’aglio, la cipolla, il prezzemolo e frullate in modo da ottenere una purea senza grumi. Aggiungete ora sale, pepe e cumino, girate per bene e ponete in frigo per qualche ora. Quando l’impasto dei felafel sarà ben freddo unite qualche cucchiaio di farina di ceci e mescolate e compattate tutto con il cucchiaio: dovrete riuscire a formare delle polpette senza che che si sfaldino e sbriciolino, se formando le polpette notate che l’impasto non si compatta per bene allora vorrà dire che dovrete aggiungere altra farina di ceci (questo dipenderà molto dal tipo di ceci utilizzati). Se non avete mai preparato i felafel, vi do il consiglio di provare a friggerne prima uno per vedere se la polpetta non si sfalda e di procedere solo dopo questa prova: se la prima polpetta cuocerà e dorerà senza alcun problema, allora procederete a formare tutti i felafel per poi friggerli, altrimenti dovrete aggiungere altra farina e riprovare. Servite con salsa allo yogurt preparata con yogurt greco, succo di limone e sale .
Serena Reggiani dice
Non conosco questo film, ma mi sembra molto interessante. Anche le polpettine sono magnifiche, le proverò senza dubbio!
ileana conti dice
Sei un mito, una meraviglia il film e i felafel!
Roberta dice
Questo film mi manca e anche l'uso della farina di ceci in cucina… appena la trovo gluten free provo la tua ricetta! :)))
Silvia Piccone dice
Questo film è un mio cine-proposito da diverso tempo e non sono mai riuscita a vederlo, mi ha sempre ispirato moltissimo così come la ricetta che, invece, ho felicemente testato 🙂
Gianluca Zanzottera dice
Devo recuperare il film!
fotogrammidizucchero dice
Grazie Ileana 😉
@Gianluca,Silvia,Roberta,Serena Sebbene non sia privo di qualche difettuccio il film è molto originale e divertente e secondo me merita una visione :)Se lo vedete ditemi cosa ne pensate, sono curiosa 🙂
Mimma e Marta dice
Buonissimi i falafel qualche volta li abbiamo preparati anche noi con i ceci già cotti. Proveremo la tua versione e ti faremo sapere. Non conosciamo il film ma sicuramente merita una visione. A presto 🙂
Veronica Leone dice
Io A-D-O-R-O questo film!!!
Angie dice
Il film l'ho visto un annetto fa e mi piacque non poco 😀
Come mi piacciono i felafel!! buonissimi!
mi hai fatto venir voglia sia di rivedere il film che di rifare queste polpettine di ceci!! 😉
Baci
La mia famiglia ai fornelli dice
non conosco questo film e non ho mai preparato i felafel, ma con la tua ricetta li proverò al più presto!
Ale dice
adoro i falafel, complimenti…sembrano buonissimi i tuoi!
Cuoca Pasticciona dice
Ciao carissima, lieta di conoscerti! Sono una tua nuova follower, complimenti per il bellissimo blog!! Non conosco il film ma ho sentito molto parlare dei felafel!! A me non piacciono i ceci ma sono sempre stata curiosa di assaggiare questa ricetta, da quando l'ho vista la prima volta per il web. Bè, tentar non nuoce, qualche giorno mi decido e provo!!
A presto.
P.S.: Ti lascio l'indirizzo del mio blog, se ti va di passare, sai dove trovarmi!!
http://ledeliziedelmulino.blogspot.it/
fotogrammidizucchero dice
Grazie per i complimenti! Vengo subito a farti visita 🙂
Mimma e Marta dice
Carissima ti abbiamo fatto una sorpresa: scopri la sul nostro blog 🙂
http://dolcettiescherzetti.blogspot.it/2013/08/premio-blog-100-affidabile.html