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Walt Kowalski ha appena perso sua moglie e ora vive solo. Con la sua famiglia non sembra avere alcun legame, basti pensare che figlio e nipoti puntano solo alla sua bella fuoriserie e sembrerebbero propensi a spedirlo in un ospizio senza troppe remore. Lo trattano con quell’indifferenza spesso riservata alla gente anziana, vista ormai come peso e fastidio. A Walt resta soltanto la sua amata Gran Torino,modello 1972 , la compagnia del cane Daisy , le birre da bere in veranda e tanta rabbia, diffidenza per il prossimo, un profondo cinismo e una non ben definita dose di ‘sano’ e americano razzismo. La sua America deve essere ormai allo sbando se il quartiere in cui abita, a Detroit, è ormai popolato prevalentemente da immigrati e dalle più svariate etnie e se dei “musi gialli” (una famiglia asiatica di etnia Hmong) sono i suoi vicini di casa.
Eppure Walt , di origini polacche, cattolico, malato ai polmoni, reduce dalla guerra di Corea e patriota razzista, a quasi 80 anni riesce a smuoversi dalle sue ferme convinzioni, scopre in quella realtà a lui estranea valori da lui condivisi e ormai perduti nel mondo occidentale. Travolto così dagli eventi, non può che prendervi parte, fino alla spiazzante constatazione che ha molto più in comune con quella gente che reputava “selvaggia” di quanto abbia invece con la sua vera famiglia. Walt, un ‘texano dagli occhi di ghiaccio’ ormai vicino alla morte e al crollo delle sue certezze, riesce così a cambiare e a compiere un ultimo, spiazzante, commovente gesto d’amore che è il gesto eroico di un uomo che ha avuto la sua redenzione, ha iniziato a credere in qualcosa e vuole salvaguardare quella speranza acquisita assicurandosi che le nuove generazioni che la incarnano abbiano una possibilità nel mondo che sta per lasciare.
Scritto da Nick Schenk, Gran Torino è il trentaduesimo film di Clint Eastwood regista. In linea con i suoi ultimi film, riesce attraverso un linguaggio semplice, depurato, classico, caratterizzato da trasparenza, linearità temporale e continuità narrativa, a riflettere su una complessità di temi che vanno dalla malattia , alla vecchiaia, dalla vita rappresentata dai giovani alla morte . Anche qui, come in “The Million Dollar Baby”, il protagonista è un anziano che digrigna i denti, detesta e borbotta, un duro che ha perso fiducia nel mondo, che scopre invece di saper ancora amare e trova la sua “vera famiglia” in persone non legate a lui da vincoli di sangue. Come “The Million Dollar Baby”, Gran Torino è un capolavoro indimenticabile che trabocca di amore paterno, emoziona, commuove, mantiene alto il livello di melodramma senza cadere in facili sentimentalismi, mescola ironia e autoironia, l’insopportabilità di una violenza che si stenta ad accettare con la speranza.
Ed ecco i Goi Cuon, Involtini Vietnamiti che Walt mangia stupito e deliziato a casa dei suoi vicini di etnia Hmong nel corso di una festa di famiglia in cui è stato allestito un gigantesco banchetto pieno di cibo tradizionale.I Goi Cuon sono parenti prossimi dei famosi Involtini Primavera : sono infatti conosciuti come “Salad Rolls” o “Summer Rolls” e contengono tra gli altri ingredienti lattuga ed erbette fresche. Nella mia versione è stata omessa la carne di maiale, per rendere gli involtini ancora più leggeri, ma se vorrete assaggiarli anche con questa, vi basterà lessare la carne nella stessa acqua delle code di gambero, tagliarla a pezzetti e porla dentro insieme agli altri ingredienti.
Per prima cosa lessate in acqua salata le code di gambero per qualche minuto, sgusciatele e ponetele in un piatto a farle freddare e poi marinatele con olio di sesamo e un po’ di coriandolo. Cuocete poi i vermicelli di riso secondo le istruzioni della scatola. Lavate e aciugate per bene le verdure e le erbette. Se usate germogli di soia freschi lessateli per una decina di minuti, oppure se disponete di quelli in scatola scolateli semplicemente. Tagliate infine le carote alla julienne. Ponete tutti gli ingredienti su un piano di lavoro in modo che siano facilmente disponibili. Ora riempite una ciotola di acqua fredda e immergete molto velocemente , girandole man mano, le gallette di riso, che dovranno ammorbidirsi ma non sfaldarsi. Disponetele su un piatto e ponetevi sopra, al centro e leggermente verso la destra, una foglia di lattuga, poi una manciata di vermicelli di riso, le carote, i germogli di soia, un po’ di coriandolo e una foglia di menta fresca. Disponete poi le code di gambero sulla sinistra. Come nelle foto qui sotto, iniziate ad arrotolare da destra verso sinistra in modo da avvolgere gli ingredienti posizionati nel centro, piegate i bordi in modo da chiudere gli involtini e poi ponete un filo di erba cipollina. Continuate così ad arrotolare fino a formare gli involtini.
Per la salsa invece 4 cucchiai di salsa di pesce, 2 cucchiai di succo di limone , 1 cucchiaio di zucchero o secondo il vostro gusto ed acqua q.b.
Ale dice
non ho ancora visto il film, grazie della recensione e della bella ricetta! ciao cara
fotogrammidizucchero dice
Ma grazie a te Ale :))
Gianluca Zanzottera dice
Una vera ricetta da donna drago (cit.) 🙂
ileana conti dice
Ho visto il film qualche tempo fa e mi è piaciuto moltissimo. Il piatto mi incuriosisce molto e la ricetta è spiegata molto bene, bravissima!
Roberta dice
Film semplicemente fantastico!!!!! :)))
Questi involtini sono da provare, ma dove hai trovato le gallette di riso?
Buona domenica!
Daniela Milanesi dice
gli involtini li proverò di sicuro…per quanto riguarda il film "un cult"
Serena Reggiani dice
Ma tu sei una maga!!! Questi involtini sono stupefacenti e perfetti!!! Il film lo guarderò senz'altro, con una bella scorta di fazzoletti, dato che sono una piagnucolona!
Il tuo blog è sempre più sorprendente!
Fantasy Jewellery
fotogrammidizucchero dice
@Gianluca ahah si vede che anche tu hai visto molte volte il film 😀
@Ileana grazie mille 😉
@Roberta le gallette di riso io le ho comprate in un negozio di Piazza Vittorio, il quartiere cinese di Roma, ma l'altro giorno le ho viste anche da Auchan e credo che nei supermercati molto grandi le troverai senza difficoltà!
@Daniela sì, un cult ed io ormai ho perso il conto delle volte che l'ho visto
@Serena grazie di cuore!!!Ahah allora prepara tanti fazzoletti!
Giorgia P. dice
Ciao!
Ho aggiornato il blog e il post!
Scusa ma ero di rientro 🙂
Grazie per partecipare al contest..ora fatti votare 😉
G.
http://www.facebook.it/ChiacchiereCucina
fotogrammidizucchero dice
Grazie a te Giorgia!:)
Mimma e Marta dice
Che meraviglia questi involtini! Il film non lo abbiamo visto, sembra interessante e in bocca al lupo per il contest 🙂